La pubblicità oggetto della polemica |
IL FATTO: A Bologna,
una pubblicità di TIM International ha
fatto scattare le polemiche della leghista Borgonzoni su Facebook. Il fatto è che, essendo rivolta agli stranieri residenti,
è totalmente scritta in lingua araba,
cosa che fa drizzare i capelli alla deputata, dato che, essendo in Italia, “A
casa nostra dobbiamo capire quello che viene pubblicizzato e scritto”. La Borgonzoni aveva esplicitamente
richiesto l’anno scorso la traduzione obbligatoria in italiano “più grande della scritta straniera”, ma
“rimane un vuoto normativo sui cartelloni... Se volessimo adottare il caso più
prossimo della giurisprudenza, andrebbero sequestri e sanzionati ognuno con
un'ammenda di 516 euro”
C’è da dire che non sarei affatto contrario alla traduzione sistematica delle pubblicità
in lingua straniera, ma “più grande della lingua straniera”? È esagerato anche
per uno come me. In Francia, che è
un paese ai nostri occhi linguisticamente molto protezionista, questa usanza già c’è: ogni singola
frase pubblicitaria – persino le pubblicità di corsi di inglese, spagnolo,
italiano – ha un asterisco che riporta, in fondo al cartellone, in piccolo, la
traduzione francese. Insomma, nemmeno i
francesi mettono il francese più grande della frase pubblicitaria scelta
dall’azienda!
Ammettiamolo: l’inglese ha quel prestigio che lo
rende uno strumento pubblicitario più convincente, per noi. Una cosa detta in inglese
pare più “fica” (anzi, cool; come Clooney), in francese dà idea di lusso (profumi), in tedesco di affidabilità meccanica (automobili), un accento spagnolo ci
pare sensuale (Banderas). È una questione di cultura, non è vero per volontà
divina, ma di fatto tutti percepiamo le lingue straniere in questo o quest’altro
modo. Così come, all’estero, una pubblicità, per convincere che il cibo reclamizzato sia genuino, usano l’italiano, o almeno l’accento
italiano. Loro danno questa “portata” (non ho resistito al gioco di parole)
alla nostra lingua.
LA MALAFEDE: Ha ragione allora Lucia Borgonzoni? Ha ragione da una parte,
ma ha torto marcio
dall’altra. La pubblicità infatti è rivolta agli
arabi, evidentemente, e quindi non c’è niente di male a rivolgersi a loro nella
lingua che gli è più congeniale. La lingua italiana, da questo fatto, non è
scalfita neanche di striscio. Sugli autobus di Roma non è raro trovare
delle pubblicità in varie lingue (polacco, rumeno, arabo, cinese…) su tariffe
speciali per chiamare all’estero, vedi nel paese di origine dell’interessato. Questo
è un attacco alla lingua italiana? Ne dubito.
"What else?" |
Ma d’altra parte, ciò che spinge la Bergonzoni a questa protesta è forse
il fatto che le stia a cuore la tutela della lingua italiana? NO, per almeno
due motivi.
1: La Lega, che con la bandiera italiana “ci si pulisce il culo”,
ha in gran dispetto la lingua di Dante, tanto è vero che basta ascoltare come è
torturata la grammatica da Borghezio e dai militanti leghisti. Inoltre, quando il
partito padano aveva il potere per farlo, fu iniziativa leghista quella delle scuole
dialettali. Insomma: un leghista che abbia a cuore la lingua italiana, si
contraddice da solo. Ma questo è il minimo: sappiamo bene quanto la coerenza
leghista sia tale.
2: Basta accendere la TV per trovare pubblicità interamente in
inglese, rivolte agli italiani. E anche in francese e tedesco. Rivolte ad
italiani, in Italia. Qui, avremmo davvero il diritto di capire cosa si dice,
dato che ci si rivolge a noi. Ecco allora che nasce il sospetto della
malafede: cosa infastidisce la Borgonzoni, la lingua straniera
favorita rispetto all’italiano, o la lingua araba in sé? Perché non si è
mai sentito di polemiche contro la pubblicità del Nespresso o del profumo “Manifesto”,
mentre questa pubblicità in arabo le dà tanto fastidio? Non è che gli arabi
sono un po’ troppo terroni per i suoi gusti, mentre gli inglesi e i
francesi – “celtici” secondo la sua visione distorta della storia – no?
Io penso che una persona intelligente dovrebbe boicottare l'acquisto di qualsiasi prodotto pubblicizzato in lingua differente dalla nostra, siamo ITALIANI
RispondiEliminaperfettamente d' accordo
RispondiElimina