domenica 2 dicembre 2012

GIULIO TERZI (MIN. ESTERI): "DOBBIAMO CREDERE DI PIù NELLA LINGUA ITALIANA"



Giulio Terzi, Ministro degli Esteri

In occasione del convegno “Pane e pregiudizio, storie di migrazioni”, cui hanno partecipato anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, il vicepresidente del Senato e presidente del Comitato d’onore dell’Anfe Emma Bonino; il presidente nazionale dell’Anfe, Paolo Genco; presidente di Mentoring Usa-Italia, Matilda Raffa Cuomo e il portavoce della Rete G2 Seconde Generazioni, Mohammed Abdalla Tailmoun, il ministro degli esteri Giulio Terzi ha ricevuto un trofeo commemorativo.

Nella motivazione per l’assegnazione è affermato che il riconoscimento commemorativo è stato conferito al titolare del Mae in quanto rappresentante “della Rete Diplomatica che ogni giorno assiste gli italiani nel mondo, con una equilibrata attività finalizzata al miglioramento delle condizioni di vita, al supporto e all’assistenza sociale , alla promozione della cultura italiana, rappresentando al contempo il legame indissolubile con l’Italia e le proprie origini”.
 
Il convegno si è tenuto alla Camera presso la Sala della Regina per celebrare il 65esimo anniversario dell’Associazione  nazionale famiglie degli emigrati (Anfe). Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, durante il discorso di ringraziamento per il riconoscimento ricevuto ha affermato che “la lingua italiana è uno strumento fondamentale nel quale dobbiamo credere di più”, anche perché, come ci ricorda il ministro, la domanda di lingua italiana continui a crescere nel mondo anche in questi anni. (mi risultava il contrario, cfr articolo, ma se la fonte è nientemeno che il ministro degli esteri ci si può fidare, o no?).

In quest’ottica il ministro Terzi ha promesso di occuparsi “particolarmente della dimensione culturale delle ricchezze italiane, a partire dalla lingua” in cui rientrano anche azioni non proprio “tradizionali” per quel che riguarda la promozione linguistico-culturale: come l’accordo tra Italia e Sri Lanka sulla cooperazione nei campi della cultura, dell’istruzione, della scienza e della tecnologia che, spiega il titolare della Farnesina, ha ricevuto il 30 novemebre il via libera dal Consiglio dei ministri e che prevede, tra l’altro, “la realizzazione in quel paese di corsi di lingua italiana per quei cittadini che verranno poi a lavorare qui da noi”.

Ant.Mar.

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